martedì 13 dicembre 2011

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei!

Deve esserci qualcosa di irrisolto tra me e Battiato! Non è possibile che ogni volta che mangio pesante a cena, anzi, ogni volta che mangio cinghiale a cena il mattino dopo mi sveglio con in testa qualcosa di suo. Era successo una ventina di giorni fa con “Pollution” e questo fine settimana si è ripetuto con “Sulle corde di Aries”, precisamente con “Sequenze e frequenze”:

La maestra in estate
ci dava ripetizioni
nel suo cortile.
Io stavo sempre seduto
sopra un muretto
a guardare il mare.
Ogni tanto passava una nave.
Ogni tanto passava una nave.
E le sere d'inverno
restavo rinchiuso in casa
ad ammuffire.
Fuori il rumore dei tuoni
rimpiccioliva la mia candela.
Al mattino improvviso il sereno
mi portava un profumo di terra




Forse oltre al banale accostamento Battiato – cinghiale (che in questo caso non è in bianco, ma in salmì, peraltro ottimo nel ristorante che preferisco in quel di Visso) c’è qualcosa di più e solo un team di esperti gastroenterologi in collaborazione con degli psicoterapeuti potrebbero essere in grado di scoprirlo. Davvero non riesco a capire perché quando mangio pensate mi sveglio con i primi lavori di Battiato in testa… sarà perché anche questi non sono di facile digestione?
A quanto pare il cinghiale ha su di me lo stesso effetto che l’ LSD aveva su Syd Barrett (o su un altro geniaccio tipo Peter Green), chissà  quanto i Pink Floyd sarebbero stati diversi se il bel Roger Keith avesse avuto il vizio del suino selvatico dei Sibillini, piuttosto che quello per l’acido lisergico.
Ecco.. se un lunedì inizia prima dell’alba con tali ragionamenti dal resto della settimana ci si può aspettare davvero di tutto.

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