lunedì 19 marzo 2012

Boring stories of… glory days



Passata la soglia dei 30 ho notato una certa facilità nel mettere su chili di troppo, soprattutto durante l’inverno. Così ho preso la buona abitudine di correre, in genere da Marzo due o tre volte la settimana vado nella riserva naturale della vicina Abbadia di Fiastra per fare un po’ di movimento. Evidentemente non sono il solo a dover fare i conti con il rallentamento del metabolismo visto che negli ultimi giorni mi è capitato di incontrare (singolarmente) quattro compagni di liceo dediti alla mia stessa attività. In queste occasioni la corsa si  trasforma in passeggiata e si iniziano i classici discorsi sui bei tempi andati, i glory days, per dirla alla Springsteen.I ricordi delle sbronze durante le gite, gli stratagemmi per copiare durante i compiti in classe e le interrogazioni esilaranti sono ancora scolpiti nella nostra memoria, dopo 15 anni dal diploma.
Con alcuni sono un po’ in imbarazzo all’inizio, mi capita di confrontare la strada che hanno fatto loro con quella che ho fatto io e mi vedo molto indietro, perdente; non nel risultato raggiunto, ma nell’impegno profuso nel cercare di raggiungere il risultato. La mia è stata la scelta più facile e scontata di tutte quelle che mi si presentavano davanti, ho percorso una strada già segnata senza dovermi sforzare troppo.
A volte credo che se potessi tornare indietro farei altre scelte; mi metterei di più in gioco, sfruttando di più l’incoscienza tipica dei 18 anni per gettarmi in altre imprese… probabilmente è per questo che ho tutta questa nostalgia per i miei “Glory days”

3 commenti:

  1. il club dei corridori o dei nostalgici?

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  2. Consoliamoci pensando che il boss ha scritto tante splendide canzoni parlando proprio dei magnifici perdenti.Personalmente, al fallimento della mia vita antepongo il fatto di conoscere molta bella musica.Non credo che gli amici mi invidino per questo, ma a me fa stare parecchio bene :)

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