lunedì 9 gennaio 2012

Golden Slumbers

In queste insolite giornate di ferie ho dato sfogo a  tutte le mie passioni, cercando di incastrare nell’arco delle 24 ore quante più attività possibili. Musica, corsa, cucina, viaggi in macchina, degustazioni di vini in compagnia di amici, falegnameria, fotografia, poker… sono riuscito a ricaricare le pile stando sempre in movimento. Non potevo sperare di meglio.
Ho finalmente potuto iniziare la realizzazione di un paio di mobili che avevo in mente da tempo ed  ho potuto fugare finalmente i dubbi sulla fattibilità di certe cose, o meglio, ho fugato i dubbi sulla mia presunta incapacità nel fare certe cose. Purtroppo la quotidianità mi impone un percorso estremamente rigido e confinato entro limiti invalicabili… ed è proprio il superamento di certi limiti che mi regala le soddisfazioni più grandi.
La musica, suonata ed ascoltata, ha fatto da padrona, ad orari improbabili e a volumi improponibili, in macchina, a casa, all’aperto, in cuffia.
Immancabili come al solito sul piatto del giradischi i Beatles, quelli degli album della maturità, da Rubber Soul in poi. Ho sempre sentito la sensibilità di McCartney vicina alla mia, devo ammettere che preferisco le sue canzoni a quelle di Lennon, (mi riferisco solamente al periodo di attività dei Beatles e non alle loro carriere da solisti) “Eleanor Rigby”, “The fool on the hill”, “She’s leaving home” denotano interesse nei confronti di personaggi ai margini o fuori dagli schemi, un aspetto che generalmente apprezzo nelle persone.
Vista l’ingente quantità di strumenti musicali che mi ritrovo per casa ho pensato bene ( o male, dipende) di registrare qualcosa proprio di McCartney, purtroppo la mancanza di un’adeguata attrezzatura per la registrazione mi ha imposto di pensare ad una canzone breve senza possibilità di sovraincidere più di una traccia per il basso e un’altra per qualche arrangiamento qua e là, quindi “Golden Slumbers” è stata la scelta più ovvia.  Piano (ehm… tastiera, il pianoforte dopo il trasporto si è orrendamente scordato), voce in presa diretta,  basso (in realtà è una chitarra, ma di bassi al momento non ne ho) e qualche riempimento sovraincisi, per una dolce ninna nanna che apre la progressione ( Golden Slumbers, Carry that weight, the end) che porta a termine “Abbey Road” e quindi le registrazioni dei Beatles ( Let it Be è uscito dopo ma era stato registrato in precedenza) Purtroppo il risultato finale è quello che è, ma il divertimento nel fare certe cose supera di gran lunga l’imbarazzo che provo nell’ascoltare il prodotto finito.


Golden Slumbers-1 by aftermidnight78

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