mercoledì 23 novembre 2011

King of the blues




Non potrebbe essere una copertina di un disco intitolato “ King of delta blues: the complete recordings”? Ovviamente ci si riferisce al delta del fiume Chienti e non a quello del Mississippi e magari potrebbe aprirsi con un “must”:

I went to the crossroad, fell down on my knees
I went to the crossroad, fell down on my knees
Asked the lord above "Have mercy, save poor Bob, if you please"
Mmmmm, standin' at the crossroad, i tried to flag a ride
Standin' at the crossroad, i tried to flag a ride
Didn't nobody semm to know me, everybody pass me by
Mmmm, the sun goin' down, boy, dark gon' catch me here
Oooo, eeee, boy, dark gon' catch me here
I haven't got no lovin' sweet woman that love and feel my care
You can run, you can run, tell my friend-boy Willie Brown
You can run, tell my friend-boy Willie Brown
Lord i'm standin' at the crossroad, babe, i believe i'm sinkin' down




Crossroad blues, uno dei pezzi più conosciuti di Robert Johnson, forse quello che più di tutti alimenta le varie leggende sul suo conto.
Si dice, infatti, che il suo impareggiabile stile chitarristico, per di più elaborato nel giro di brevissimo tempo, sia frutto di un patto con il diavolo. Spinto da una voce interiore si incontrò ad un incrocio, allo scoccare della mezzanotte, con un uomo vestito di nero e con il volto coperto, il quale in cambio del sacrificio della sua anima, gli conferì la sua geniale abilità con la chitarra, lasciandolo esausto a terra.
Oltre a questo pezzo ci sono molti altri riferimenti al demonio nelle poche canzoni registrate da Johnson, canzoni che riflettono il suo stile di vita di viaggiatore, donnaiolo, uomo di strada immerso nell'eccesso. Intorno alla sua morte c'è poca chiarrezza, forse intossicato dall'alcool, oppure ucciso da un uomo convinto che lui stesse corteggiando sua moglie. Morto a 27 anni ha lasciato meno di 40 pezzi registati, ma un'eredità musicale enorme; Rolling Stones, Eric Clapton, Led Zeppelin e tanti altri devono molto a Johnson.


Sempre a proposito di oscure leggende sui padri del blues che dire di Huddie Ledbetter, in arte Leadbelly?
Nel 1916 o 17 venne condannato a 30 anni di reclusione per omicidio, ma dopo soli 7 anni uscì dopo che il governatore locale gli concesse la grazia in seguito ad una domanda esposta sotto forma di canzone... la cosa incredibile è che anni più tardi, nel 1934, il trucco gli riuscì di nuovo!  Finito di nuovo in carcere, questa volta per tentato omicidio, face recapitare al governatore un disco sul quale da un lato erano incise le sue ballate, e sull'altro la sua domanda di grazia! Forse qualcuno l'ha sentito nominare perchè "Where did you sleep last night", il pezzo reso famoso da Kurt Kobain in Unplugged in New York del '94, l'aveva scritto lui una cinquantina di anni prima.
E che dire di Charley Patton? Incarnazione vivente della filosofia blues, fumatore, bevitore, viaggiatore, donnaiolo (8 mogli), superstizioso, irascibile, incarcerato almeno una volta, morto giovane! un prerfetto archetipo di bluesman maledetto! Amava dare spettacolo durante i concerti, suonando la chitarra appoggiato sopra le ginocchia o dietro la schiena, già nel 1930 a dispetto di tutti gli idioti che le fanno adesso. Lui e Blind Lemon Jefferson (il secondo in maggior misura) possono essere consideratii padri spirituali dei grandi bluesmen del Delta.


Ecco…  la mia vita ha ben poco a che spartire con quella di tali personaggi, ma non posso negare che a volte mi sento oppresso dalla quotidianità, mi sento in catene, completamente calato in un solco già segnato, senza la minima forza e possibilità di cambiare direzione . In questi momenti l’ascolto del blues, che è nato per trasmettere sensazioni simili a queste, e che ha su di me una sorta di effetto catartico. Questa musica infatti non ha il solo scopo di esprimere le proprie angosce, ma , portandoti nei posti più bui del tuo animo e  facendoti condividere i tuoi fantasmi con gli altri, riesce a darti una speranza per risollevarti ed andare avanti.   

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