lunedì 21 novembre 2011

Quale funzione hai?

Altro fine settimana passato per lo più in macchina, altra domenica sera con il mal di schiena. Due giorni di musica, foto, cibo e vino. La pesante cucina tipica umbra in trattoria e un rosso di Montefalco molto carico hanno favorito un risveglio domenicale piuttosto lisergico, facendo rimbalzare tra i 4 neuroni attivi i versi di “ Il silenzio del rumore” di Franco Battiato, da Pollution (1972)

Il silenzio del rumore
delle valvole a pressione
i cilindri del calore
serbatoi di produzione...
Anche il tuo spazio è su misura.
Non hai forza per tentare
di cambiare il tuo avvenire
per paura di scoprire
libertà che non vuoi avere...
Ti sei mai chiesto
quale funzione hai?


Ti sei mai chiesto quale funzione hai?  Spesso capita che mi faccio questa domanda, la risposta, in genere, varia in base all’umore. La costante però è la desolazione nel constatare che questa vita fatta di valvole a pressione, cilindri di calore e serbatoi di produzione ci ruba il bene più prezioso che abbiamo: il tempo. Come è ben messo in evidenza in questi giorni in cui siamo considerati più che altro contribuenti e consumatori, la società contemporanea ci ha imposto una serie di sovrastrutture e comportamenti condizionati che, secondo me, ci distolgono dallo scopo migliore che possiamo dare a questa esistenza. Sono convinto che il meglio che possiamo fare, in questo periodo limitato e sconosciuto di tempo che ci viene dato da non so chi, sia cercare di condividere quanto più ci è possibile con i nostri simili. Come se tutti noi fossimo dei piccoli insiemi e il nostro vero successo sia avere più intersezioni possibili con gli atri.

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